Belloc, Economia, cap. I-7. La moneta – Parte 6 (e ultima)

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La truffa perpetrata dai governi europei tramite la cartamoneta dopo la fine della Grande Guerra. 

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Parte I “Elementi”. Capitolo 7
La moneta

Da Economics for Helen, di Hilaire Belloc (1924; IHS Press 2004)

quinta parte, pp. 76-78

Prima della guerra, se avevi un biglietto da cinque sterline che diceva “Prometto di Pagare Cinque Sterline”, la promessa era mantenuta e le cinque sovrane d’oro erano lì ad aspettarti in qualunque momento tu fossi andata alla banca col tuo biglietto e le avessi chieste; ma quando il Governo dovette far fronte a grandissime spese per via della guerra, prima cominciarono a far difficoltà per pagare quando le persone portavano i loro biglietti alla banca e alla fine smisero del tutto di pagare. Allo stesso tempo, fecero tutto il possibile per togliere l’oro ai privati cittadini e per indurli a usare al suo posto la moneta di carta. 

La conseguenza fu che, siccome la gente era abituata a considerare un pezzo di carta garantito dal Governo proprio come se fosse vera moneta, tutti accettarono prontamente i nuovi biglietti e li usarono come moneta, considerando questi miseri pezzi di carta esattamente come se fossero tante sovrane d’oro. Il Governo poteva stampare tutti i pezzi di carta che voleva e ancora si continuava ad usarli come se fossero vera moneta. Finché l’ammontare della cartamoneta non fu superiore a quello che sarebbe stato stampato quando i biglietti erano convertibili, e quando la valuta corrente aveva una vera “Base Aurea”, non ci fu nessun problema; ma naturalmente al Governo conveniva stampare molte più banconote di quelle, perché, potendo far banconote a poco prezzo, poteva pagare qualunque somma, per grande che fosse la spesa; ma al costo, naturalmente, di svalutare sempre più la moneta corrente.1

Questa specie di moneta, imposta alle persone, che fingeva di essere lo stesso che la vera moneta, ma che in realtà non aveva una base aurea, fu chiamata “moneta fiat2 ed è la specie di moneta che oggi usa tutto il mondo, tranne quei paesi che non presero parte alla Grande Guerra e tranne gli Stati Uniti, che non hanno rinunciato alla loro base aurea.

Tra i vari paesi europei che combatterono, comunque, il nostro è quello che se l’è cavata meglio. Noi viviamo ancora con la moneta fiat e ne abbiamo molta di più di quanto dovremmo averne. Ma i francesi in proporzione ne hanno di più, così che i prezzi misurati con la loro moneta adesso (1923) sono più di tre volte quelli che sarebbero se fossero misurati in oro. Gli italiani stanno anche peggio: da loro sono quattro volte di più. Per i tedeschi sono milioni di volte e la loro valuta corrente è in pezzi: una moneta di carta vale (nel momento in cui scrivo, ottobre 1923) dieci milioni di volte meno della vera moneta in oro che essa dovrebbe rappresentare.

Questa è una delle cose peggiori che sono accadute per via della guerra, perché, siccome la moneta attualmente usata in tutta Europa non è vera moneta, nessuno si sente sicuro di poter pagare i propri debiti, né sa se i suoi risparmi sono al sicuro o se un contratto stipulato dietro un certo pagamento a qualche mese sarà davvero onorato oppure no. Un uomo potrebbe dare in prestito un migliaio di franchi o marchi o sterline per un anno e poi, alla fine dell’anno, quando dovrebbe essere rimborsato, potrebbe essere pagato in moneta talmente svilita che in realtà egli riceverebbe solo la metà o un decimo o un millesimo del valore reale che aveva prestato. Un uomo in Germania vende cento pecore per una certa quantità di marchi, da pagare in un mese; e alla fine del mese quei marchi basterebbero solo per dieci pecore!

Questa bella truffa, che è stata la nota caratteristica degli ultimi cinque anni, è finora il primo punto che abbiamo toccato in cui un problema di economia e lo studio della Legge Economica ci mettono davanti a questioni di giusto e sbagliato.

È moralmente sbagliato che il Governo truffi i cittadini e li privi delle loro proprietà emettendo moneta falsa. Qual è la via d’uscita, tenendo conto della Legge Economica? È moralmente sbagliato che certuni debbano morir di fame mentre altri hanno troppo: tenendo conto della Legge Economica, qual è la via d’uscita da simili mali?

Procedendo nello studio dell’Economia, troverai una valanga di questioni in cui dovrai decidere se la legge economica rende fattibili azioni politiche che vorresti intraprendere e che appaiono giuste e appropriate. Molte di queste azioni, per quanto ci piacerebbe intraprenderle, non possono essere intraprese perché il nostro studio dell’Economia ci ha mostrato che le conseguenze sarebbero molto diverse da quelle attese.

Dall’altro lato, moltissime persone cercano di evitare ciò che sarebbe loro dovere fare, in campo politico, prendendo come scusa che la Legge Economica lo impedisce.

Prima di concludere questi appunti, dobbiamo inoltrarci nelle principali questioni di tal genere e vedere che c’è da dire, alla luce delle conoscenze economiche, in favore del nostro attuale sistema sociale, che è chiamato capitalismo; di altri sistemi sociali del passato come la schiavitù; della proprietà privata; delle varie teorie del socialismo; pro e contro l’usura e così via.

È necessario esaminare questi punti perfino nel più elementare libro di economia, perché nel momento in cui si comincia ad applicare nella pratica la Scienza economica nascono queste domande; rispondere correttamente è il più importante utilizzo che possiamo fare della conoscenza economica.

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1 La base aurea, gold basis, è l’oro che assicura il pagamento, cioè la convertibilità, dei biglietti di banca ed è anche il fatto stesso che tale conversione carta/oro sia possibile. Questo sistema in inglese è detto gold standard, in italiano “sistema aureo”.

2 In italiano la cartamoneta che non è convertibile in oro si chiama “moneta a corso forzoso”, nessuno l’ha mai chiamata “moneta fiat”. L’espressione originaria Fiat Money però si può trovare in testi che trattano questioni legate alla moneta, fin dalla metà dell’Ottocento (è nata in America) e nel libro presente è anche oggetto di una nota dell’autore, perciò ho deciso di trasporla in italiano così com’è. — Nota dell’Autore. Dal termine latino fiat, “che sia così”. È come se il Governo avesse detto: “Questo non è un pezzo d’oro, solo un pezzo di carta. Ma io dico che dev’essere considerato come oro. Così io comando e così sia”.

Continua: Introduzione alla Seconda Parte “Applicazioni Politiche”

Torna: cap. 7, quinta parte

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