George Orwell, Politics and the English Language

Politics and the English Language è un saggio che George Orwell pubblicò nel 1946 e che riguarda la corruzione della lingua inglese e il linguaggio come «strumento per esprimere il pensiero e non per nasconderlo o impedirlo».

La corruzione di una lingua, secondo Orwell, parte da «cause di natura politica ed economica» ma poi diventa essa stessa causa di declino della politica e della società. Il legame tra politica, linguaggio e pensiero è un argomento cui Orwell era molto interessato.

Molti di coloro che criticano questo saggio lo fanno perché pensano che Orwell se la prenda con le parole straniere o con la coniazione di nuovi termini partendo da radici latine o greche e così via. Sono critiche ideologiche, dove un singolo punto viene preso come assioma invece di diventare una domanda. Altri ritengono perfettamente accettabile un certo modo di scrivere – per esempio la parodia dell’Ecclesiaste – e nemmeno capiscono dove sia il problema.

In realtà ciò che Orwell dice è questo (pag. 17):

Per cominciare, essa [la difesa della lingua inglese, N.d.T.] non ha niente a che fare con gli arcaismi, col salvataggio di parole e locuzioni obsolete o con lo stabilire un “inglese standard” da cui non allontanarsi mai. Al contrario, prevede lo scrostamento di qualunque parola o modo di dire che ha perduto la sua utilità. Non ha nulla a che fare con una corretta grammatica e sintassi, che non sono importanti finché uno fa capire quello che intende, o con l’evitare gli americanismi o con quello che viene definito “una bella prosa”. D’altro canto non è interessata ad una falsa semplicità o a rendere colloquiale l’inglese scritto. Nemmeno implica di preferire in ogni caso la parola sassone a quella latina, anche se implica di utilizzare la parola più breve e semplice che esprime il significato voluto. Quello che è soprattutto necessario è lasciare che il significato scelga la parola e non il contrario.

Quello che mi ha colpito di più non sono state le “sei regole” – il mio primo incontro con il saggio – ma le sei domande che un autore “leale”, secondo Orwell, si pone. E, a costo di sembrare autoreferenziale, dico che mi hanno colpito perché sono alcuni degli stessi punti che considero io ma in forma di domanda, che è meglio di quanto io abbia mai fatto finora.

Schema del saggio

Tesi: la lingua inglese è in decadenza ma forse è possibile rimediare

Cause ed effetti della corruzione della lingua inglese

Cinque esempi di scrittura inglese comune al giorno d’oggi

Espedienti per costruire uno scritto senza realmente lavorarci: Metafore spompate – Operatori o gambe di legno verbali – Ampollosità – Parola senza significato

Un esempio di “traduzione” usando gli espedienti sopra elencati

Separazione tra parole e concretezza

Breve analisi dei cinque esempi mostrati in precedenza

Le sei domande che uno scrittore leale si pone

La politica e la scrittura politica

Corruzione del linguaggio e corruzione del pensiero

Come si può curare la decadenza della lingua

Le sei regole

Conclusione

Orwell_IT_Politics and the English Language

Il file Orwell_IT_Politics and the English Language.pdf  riporta soltanto la traduzione.

L’originale inglese si trova qui.

3 pensieri riguardo “George Orwell, Politics and the English Language”

    1. Scusa, Oste, avevo pasticciato.
      Adesso funziona sia su Internet Explorer sia su Firefox (su IE potrebbe darti qualche messaggio tipo “stack overflow”: digli di sì).
      A presto,
      Umberta

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